Ernia Epigastrica - Cure e Rimedi

come si cura

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    Peto Leggendario

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    L'ernia è una malattia caratterizzata da una sintomatologia fastidiosa e invalidante piuttosto che realmente dolorosa. Non stupisce quindi il fatto che fin dalle epoche più remote si sia cercato di curarla facendo ricorso anche agli interventi chirurgici nonostante la loro pericolosità. Grandi Maestri della chirurgia romana come Galeno praticavano la erniotomia così come anche quelli medioevali, e Guy de Chauliac e Abu'l Qazim Azzahracei conosciuto meglio come Abulcasis ci hanno tramandato accurate descrizioni della patologia e delle tecniche operatorie per risolverla. In epoca medioevale, ma anche nei secoli successivi, non era infrequente vedere girare per le campagne una serie di personaggi quali i cerusici e i norcini, capaci di eseguire, spesso anche con grande perizia, tutta una serie di interventi chirurgici tra i quali appunto l' erniotomia. L'intervento consisteva nell’isolare il sacco, nell'aprirlo, nel ridurre in cavità i visceri erniati e nel richiuderlo, asportandone il corpo ed il fondo. A questo tempo operatorio non seguiva una adeguata chiusura della parete per cui le recidive erano inevitabili.

    Ernia epigastrica

    image
    Si fa strada attraverso le piccole lacune presenti nella linea alba e che servono al passaggio dei vasi e dei nervi locali. Quesa ernia in genere si presenta piuttosto piccola e quasi mai riducibile. Va facilmente incontro a strozzamento.

    Terapia
    Bisogna attendere il XIX secolo perché, grazie alle scoperte dell'Anestesia e della Antisepsi nasca la Chirurgia moderna e con essa la possibilità di trattare adeguatamente molte patologie e tra queste quella erniaria.

    È vanto della scuola chirurgica italiana il metodo che, alla fine dell '800, venne proposto per la terapia chirurgica radicale dell'ernia. Si deve al grande chirurgo pavese Edoardo Bassini [2] [3] che alla fine del 1800 propose una tecnica di asportazione dell’ernia inguinale con contemporanea ricostruzione della parete inguinale.

    La bontà dei risultati segnò le fortune di questa tecnica in Italia ed in molti altri paesi. Altrove, in particolare nei paesi di lingua inglese, il tasso di recidive era più significativo probabilmente per il ricorso ad altre tecniche e nel caso della Bassini forse per una non corretta applicazione della tecnica originale. Così in queste aree per questo motivo ma anche per ragioni pratiche legate alla necessità di restituire i pazienti alla attività lavorativa più precocemente si cercarono soluzioni chirurgiche alternative. Fino a giungere ad una sorta di rivoluzione tecnica quando per la ricostruzione ed il rinforzo della porta erniaria si cominciarono ad utilizzare sottile reti protesiche di materiale bio-compatibile. Questa tecnica che vede tra i suoi primi ideatori Irving L. Lichtenstein[4] e un italo-americano , E.Trabucco [5], conta numerose varianti. L'intervento che può essere praticato in anestesia locale, limita al massimo il dolore, permette il recupero immediato del paziente, ha un tasso di recidive inferiore all'1% e quindi é diventato il trattamento standard dell'ernia. Da qualche anno è stato proposto anche un accesso laparoscopico alla terapia chirurgica dell’ernia, ma indubbiamente esso, molto più invasivo e complesso, va riservato a casi selezionati quali sicuramente le plurirecidive ed in alcuni casi la bilateralità dell'ernia.
     
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  2. domenico cambria
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    Si può curare l'ernia epigastrica senza essere operati? Come? Grazie
     
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    Millennium Peto

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    incredibile ha funzionato!!!
     
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2 replies since 6/2/2011, 22:46   1005 views
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